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dai GIORNALI di OGGI

TELEFONATE DI BERLUSCONI

2008-12-28

Ingegneria Impianti Industriali

Elettrici Antinvendio

ST

DG

Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

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L'ARGOMENTO DI OGGI

 

 

CORRIERE della SERA

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2008-12-28

Secondo il premier sono stati i giornali a montare il caso

Berlusconi: "Il presidenzialismo

non è all'ordine del giorno"

"Prima il federalismo poi la giustizia. A seguire faremo le altre importanti riforme". "Nessun calo nei consumi"

(Afp)

ROMA - Sono stati ancora una volta i giornali a "montare la panna": il presidenzialismo "non è all'ordine del giorno". Lo ha detto Silvio Berlusconi in una intervista a Sky Tg24. Il presidente del Consiglio ha sottolineato che nella conferenza stampa di fine anno aveva già chiarito che il presidenzialismo non era tra i temi da affrontare in questa fase, e che lo sarebbe stato "eventualmente nella seconda parte della legislatura", ma sempre "con il concorso di tutti". "Ma i direttori dei giornali si sono telefonati e hanno deciso di montare la panna e hanno fatto disinformazione". Tornando alla scala delle priorità il presidente del Consiglio ha aggiunto: "Prima il federalismo poi la giustizià. A seguire - ha aggiunto - faremo le altre importanti riforme".

MODIFICHE ALLA COSTITUZIONE - "Una parte specifica della Costituzione si può cambiare ma si deve avere il consenso di tutte le forze politiche" ha poi precisato il premier. "Lo faremo da soli se vi saremo costretti per un comportamento irragionevole dell'altra parte" ha concluso.

OTTIMISMO, NESSUN CALO NEI CONSUMI - Per affrontare la crisi, secondo Berlusconi "l'importante è essere ottimisti e far sì che questa annunciata crisi non sia terribile, ma sia una cosa che tutti insieme possiamo superare e bene. E per fare questo dobbiamo avere fiducia e dobbiamo continuare nel nostro stile di vita e casomai aiutare chi può meno". "Ho sentito il presidente dei Carlo Sangalli commercianti - ha aggiunto Berlusconi - e mi ha detto che non c'è stato nessun calo per gli alimentari. E gli altri generi si sono mantenuti sui livelli degli altri anni". Il premier ha anche detto di aver parlato con il presidente dei Commercianti, Sangalli, e di non aver registrato un calo nei consumi, in particolare nel settore degli alimentari.

INTERCETTAZIONI. C'E' L'ACCORDO CON LA LEGA. "SE NE ESCE UNA MIA LASCIO IL PAESE" - Berlusconi ha poi affrontato altri temi in serata, durante un incontro con la stampa a Palazzo Grazioli. Tra questi quello delle intercettazioni: "Le sfumature all'interno della maggioranza stanno scomparendo perché lo stesso Maroni, dopo che ho parlato con Bossi, mi ha detto che è giusto escludere le intercettazioni nel caso di reati contro la pubblica amministrazione". "Se ne esce una mia - ha poi aggiunto il Cavaliere - cambio paese. Se venissero intercettate mie telefonate di un certo tipo, me ne vado in un altro Paese. Io continuo a parlare normalmente al telefono, perché se venissero intercettate mie telefonate di un certo tipo, me ne vado in un altro Paese. Non accetterei di vivere in un Paese in cui non è rispettata la privacy, che è il primo diritto". La riforma dell'uso delle intercettazioni, unitamente alla necessità di combattere "l'imbrattamento dei muri e la separazione dei ruoli fra magistrati giudicanti e avvocati dell'accusa, sono i tre argomenti - ha detto - su cui raccolgo un consenso plebiscitario". Anche per questo, ha proseguito "non vedo perchè anche la sinistra non debba essere d'accordo con noi".

BRAMBILLA E FAZIO MINISTRI - Silvio Berlusconi ha poi anche annunciato che i sottosegretari alla sanità, Ferruccio Fazio, e al Turismo, Michela Vittoria Brambilla, diventeranno prossimamente ministri nelle rispettive competenze. E tutto ciò senza aumentare il numero dei componenti della squadra di governo, che rimarranno in totale 60.

27 dicembre 2008(ultima modifica: 28 dicembre 2008)

 

 

 

 

telefonata alla comunità di Don Gelmini: "mi sento come un ragazzo di 18 anni"

Berlusconi rilancia sulle riforme:

" Si parte da giustizia e intercettazioni"

Il premier fissa l'agenda per il 2009: "Sarà un anno terribile ma sono ottimista. Abbiamo i numeri"

Silvio Berlusconi (Afp)

Silvio Berlusconi (Afp)

AMELIA (TERNI) - "Per quanto mi riguarda sarà un anno terribile quello che ho davanti per il governo del Paese: dovremo fare le riforme a cominciare da quelle delle intercettazioni e della giustizia che ci occuperanno molto". Queste le priorità espresse dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante un collegamento telefonico da Milano con la comunità "Incontro" di Amelia, di Don Gelmini. Il premier ha però sottolineato di essere "sereno" e "ottimista" sull'iter delle riforme in quanto il Pdl dispone di "due gruppi, alla Camera e al Senato, che ci garantiscono la vittoria".

IL VOTO E IL G8 - Berlusconi ha quindi citato le elezioni tra gli impegni del prossimo anno. "Ci sarà da fare - ha detto - la campagna elettorale per le amministrative, molto importanti, di giugno, insieme alle importantissime elezioni europee". Particolare importanza poi rivestirà il voto per la Regione Sardegna che dopo le dimissioni del governatore Soru, è stato fissato per domenica 15 e lunedì 16 febbraio 2009. "Stasera (venerdì, ndr) cercherò Maurizio Gasparri, perché dobbiamo trovare l'accordo sul candidato da proporre ai sardi" ha annunciato il Cavaliere. "Oltre a tutto questo - ha affermato ancora Berlusconi - mi trovo poi, per la terza volta, ed è un record assoluto perché Kohl e Mitterand furono presidenti per due volte, ad essere presidente del G8 e del G14. Pensa che viaggi dovrò fare", ha aggiunto il premier rivolto a don Gelmini, citando "Cina, India, Giappone, Sud Africa, Egitto, Messico, Brasile, Canada, Stati Uniti" e i "paesi europei".

"MI SENTO UN RAGAZZO DI 18 ANNI" - E rispondendo a don Pierino che gli chiedeva come stesse, il premier ha fatto sfoggio del suo consueto ottimismo: "Sto benissimo, come un ragazzo di 18 anni".

CALDEROLI: BENE IL PREMIER - Le priorità stabilite per le riforme dal presidente del Consiglio non hanno apparentemente disturbato gli alleati della Lega, che, come noto, hanno invece sempre detto che la prima riforma da portare a termine è quella sul federalismo. "Le parole di Berlusconi sulla giustizia vanno benissimo: andrà a segno come sta andando a segno il federalismo con cui siamo già partiti..." ha infatti dichiarato il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli.

26 dicembre 2008(ultima modifica: 27 dicembre 2008)

 

 

 

 

Ampliata la comunità di Amelia: acquistati 25 ettari dal comune guidato dal centrosinistra

Berlusconi "rilancia" l'amico Pierino

Al prete inquisito l'unica chiamata natalizia del Cavaliere. Che gli ha donato fondi per una comunità in Thailandia

ROMA — Ieri, certo, gli mancava il "Don" davanti al nome, almeno in via ufficiale. E durante la tradizionale messa di Santo Stefano nel suo Molino Silla, ad Amelia, è dovuto rimanere in un angolo, stretto nella sua tonaca da chierichetto, non più da prete. Ma poi basta. Anzi, molto di più. Pierino Gelmini è tornato in pista, con la sua verve rinvigorita e le parolacce che gli scappano fra i sorrisi per dar colore alle sue prediche, laiche, per carità, ma ancora più sferzanti che prima.

Prima delle accuse. Prima che, un giorno d'estate dello scorso anno, la procura di Terni tirasse fuori dai faldoni una raffica di capi d'accusa contro Don Pierino Gelmini, oggi 84 anni, da oltre 45 anni a capo delle sue Comunità Incontro, roba di assistenza a tossicodipendenti e disperati. Accuse pesanti: molestie sessuali ai ragazzi della sua comunità. Uno, due, sette, dieci. Cinquanta accusatori. Il processo è ancora in piedi, Pierino Gelmini è stato rinviato a giudizio. Ma è dal marzo scorso, ormai, che l'udienza preliminare si trascina tra rinvii e dilazioni. E Pierino Gelmini sembra aver messo tutto già alle spalle. Se lo scorso Santo Stefano fu un brutto Santo Stefano per il Don che aveva ancora la tonaca (poi lasciata per non abbandonare la guida della comunità), quest'anno la festa per le dimissioni annuali dei ragazzi di Amelia non ha avuto soltanto l'enfasi e la ribalta dell'unica telefonata natalizia pubblica del presidente del Consiglio.

Nuovi terreni per Pierino Gelmini: 25 ettari comprati per quasi un milione di euro direttamente dal comune di Amelia, con la benedizione del sindaco Giorgio Sensini, di centrosinistra. Archiviati nella storia i tempi delle battaglie con l'allora sindaco Luciano Lama (nel più tradizionale stile Peppone e Don Camillo), oggi Pierino Gelmini può ospitare in prima fila alle sue manifestazioni il nuovo sindaco Sensini. E vantare l'apertura di due nuove comunità nel Lazio, una in provincia di Frosinone. "Verrò ancora a bussare per chiederti qualcosa", ha detto ieri Pierino al telefono con un Berlusconi che non si è fatto certo pregare: "Don Pierino stai sicuro che vai via con una valigia piena come si deve". Per rilanciare, poi: "Ora che te ne parti per la Thailandia ci penserò io a provvedere al tuo viaggio" (guarda la foto della scuola intitolata al premier).

La valigia è piena. La festa impazza. Anche un piccolo concerto ieri dal palco della Comunità Incontro, Amedeo Minghi e la voce di Rita Forte, subito dopo i discorsi di Carlo Giovanardi e Maurizio Gasparri, ospiti fissi di Pierino Gelmini, sempre. E poi le corse sul palco e le commozioni dei ragazzi che hanno finito il percorso nella comunità: Pierino Gelmini ha carezze e parole per tutti. E una battuta per i giudici: "Sono sempre parziali, non sanno bene quello che fanno". Ma non lo hanno fermato. Andrà in Thailandia per aprire altre due nuove comunità Pierino Gelmini (oltre alle 260 che ha già in giro per il mondo), mentre dalla sua Amelia sta lavorando ad un progetto di rete satellitare planetaria, un network della solidarietà che metterà nelle mani di Alessandro Meluzzi. "Ho intenzione di lanciare anche una grande campagna contro la droga ", spiega Pierino Gelmini che non avrà più il "Don", non l'abito dei sacramenti. Ma che ha messo su un milione di punti luce per addobbare la collina davanti alla sua comunità con una scritta, neanche fosse Las Vegas: "Abbiamo un sogno, realizziamolo".

Alessandra Arachi

27 dicembre 2008

 

 

 

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2008-12-28

Il leader dell'Idv parla delle polemiche che hanno investito il primogenito Cristiano

"Non lo giustifico sul piano etico, spero che questa esperienza gli serva da lezione"

Di Pietro: "Il premier tira in ballo i figli

ma i miei come i suoi meritano rispetto"

di FRANCESCO BEI

Di Pietro: "Il premier tira in ballo i figli ma i miei come i suoi meritano rispetto"

Antonio Di Pietro con il figlio Cristiano

ROMA - Per Antonio Di Pietro non sono giorni facili. Adesso anche Berlusconi lo sfotte ("fortunatamente sono padre dei miei figli"), per non parlare dell'offensiva del Pdl sulle intercettazioni tra il figlio Cristiano e Mario Mautone.

Ha visto l'intervista di Berlusconi a Sky Tg24?

"Quell'affermazione di Berlusconi mi ha ferito molto. Tra noi è giusto che ci sia un forte fronte dialettico, ma ho troppo rispetto non solo per i miei figli ma anche per i suoi per tirarli dentro a una polemica di cui non hanno alcuna colpa. Non replico a questa battuta di cattivo gusto perché ritengo che i suoi figli, come i miei, meritino rispetto. Hanno un'anima, un cuore e dei sentimenti".

Il suo giudizio su Cristiano è oscillato: prima ha detto "non c'è figlio che tenga", poi è sembrato scagionarlo perché "non c'è alcun reato". Come la mettiamo?

"Ribadisco: la procura di Napoli deve andare avanti, accertino i comportamenti di Cristiano. Per quanto ho potuto leggere delle intercettazioni pubblicate, osservo che, da un lato, non c'è alcun reato, dall'altro che mio figlio, con quei suoi interventi presso Mautone, ha tenuto un comportamento sbagliato e inopportuno. Non giustifico sul piano etico e dell'opportunità politica dei rapporti al di fuori dell'ambito istituzionale. E mi auguro che Cristiano tragga da questa esperienza la maturità politica per non sbagliare più. Che gli serva di lezione".

Clemente Mastella denuncia un doppiopesismo giudiziario: dice che a lei tutto è concesso mentre la moglie Sandra, per molto meno, è stata arrestata. È cosi?

"Lasciamo ai magistrati il compito di distinguere i fatti. È all'autorità giudiziaria che rispondo, eventualmente, delle mie azioni, così come lo farà mio figlio. Egli non ha commesso nulla di penalmente rilevante e non è coinvolto in alcuna indagine".

Il Pd, dopo la scarcerazione del sindaco di Pescara, ha iniziato a criticare in maniera severa i pm. È un'inversione di rotta?

"Una cosa è certa, non si possono usare due pesi e due misure a seconda di chi viene attenzionato dalla magistratura. Gli atti giudiziari poi vanno sempre letti per intero: il Gip non mi pare sia stato affatto tenero nei confronti del sindaco di Pescara. Ha motivato la revoca dei domiciliari con il fatto che D'Alfonso non poteva più far danni perché nel frattempo si era dimesso. Il problema è a monte: le intercettazioni sono uno strumento necessario, la magistratura va lasciata in pace e, se si viene colpiti direttamente, ci si mette a disposizione. A me è successo a Brescia: sono stato prosciolto e sono stati condannati coloro che mi avevano accusato. Capisce perché io non mi devo far riprocessare dal Gasparri di turno?".

Gasparri l'ha sfidata a chiarire in pubblico come faceva a sapere che erano intercettate le telefonate tra suo figlio e Mautone. Come risponde?

"È una stupidaggine mostruosa sostenere che qualcuno mi abbia rivelato segreti d'ufficio. Chi ha fatto il mio mestiere annusa l'aria".

Però lei, quando era ministro, Mautone lo trasferì e interruppe i rapporti...

"Voi conoscete come vanno queste cose: il chiacchiericcio e le dicerie si vengono a sapere ben prima... Io poi non ero uno di passaggio, ero il ministro, e nel mio ufficio arrivavano segnalazioni di tutti i tipi, anche anonime. Il provveditore bene dopo 4 o 5 anni farlo girare e Mautone era stato messo da Lunardi. Ma non ho spostato solo lui, ho fatto fare il giro a tutte quelle persone che, o per il tempo trascorso nell'incarico o per il chiacchiericcio che c'era su di loro, o per la zona calda in cui operavano, era bene che cambiassero ufficio. La verità sa qual è?"

Quale sarebbe?

"Mi attaccano per spostare l'attenzione dall'inchiesta di Napoli. La mia "colpa" è stata quella di spostare un funzionario e, con il senno di poi, meno male che l'ho fatto!".

Berlusconi annuncia che il 2009 sarà l'anno della riforma della giustizia e del giro di vite sulle intercettazioni. Il Pd sarà con voi o temete un accordo separato con la maggioranza?

"Berlusconi non vuole riformare la giustizia, vuole solo deformarla. Le nostre proposte di riforma e quelle del Pd sono complementari: la differenza è che noi non intendiamo abboccare all'amo di Berlusconi".

Il Pd invece abbocca?

"Mi pare che anche il Pd abbia capito che a Berlusconi di riformare la Giustizia non interessa affatto. Ogni volta che qualcuno gli ha dato un dito lui gli ha fregato il braccio".

(28 dicembre 2008)

 

 

 

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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2008-12-23

 

Berlusconi: sarà anno terribile, subito riforma della giustizia

Il Guardasigilli Angelino Alfano visitando il carcere minorile di Palermo aveva rinviato tutte le "pratiche" sulla riforma della giustizia a dopo le feste. Ma pare che Berlusconi abbia maggiore fretta e così, intervenendo telefonicamente ad Amelia alla comunità di recupero per tossicodipendenti di don Gelmini, lo ha voluto correggere.

Per il premier tra le molte cose da fare nell’anno che si avvicina le prime sono proprio la riforma della giustizia e una nuova disciplina sulle intercettazioni. Da fare a maggioranza, altro che larghe intese o dialogo o riforme condivise. "È un anno terribile, quello che ho davanti": ha ammonito dapprima il presidente del Consiglio. "C'è il governo del Paese - ha quindi ammesso-, in un momento difficile, e ci sono tante riforme, a cominciare da quelle delle intercettazioni e della giustizia, che ci occuperanno molto. Abbiamo però due gruppi parlamentari che garantiscono di poter fare qualunque battaglia e di portare a casa la vittoria. Quindi, sono assolutamente sereno".

Nel 2009, ha proseguito il Cavaliere, "abbiamo anche le elezioni: ci sarà da fare la campagna elettorale per le amministrative, molto importanti, di giugno, insieme alle importantissime elezioni europee". "Oltre a tutto questo - ha affermato ancora Berlusconi - mi trovo poi, per la terza volta, ed è un record assoluto perchè Kohl e Mitterand furono presidenti per due volte, ad essere presidente del G8 e del G14. Pensa che viaggi dovrò fare", ha aggiunto il premier rivolto a don Gelmini, citando "Cina, India, Giappone, Sud Africa, Egitto, Messico, Brasile, Canada, Stati Uniti" e i "paesi europei".

L’anno terribilis tratteggiato da Berlusconi finisce qui. Ma secondo il ministro per la Semplificazione normativa - ex ministero delle Riforme – il leghista Roberto Calderoli Berlusconi non si è dimenticato il federalismo, perchè essendo stato avviato non lo comprendeva tra le cose da fare ex novo. Una interpretazione che stride con quella dell’Udc Maurizio Ronconi secondo il quale l’omissione di Berlusconi è stata del tutto voluta e significa che "per il federalismo fiscale è

probabile un rinvio a tempi migliori dopo aver esaminato l'impatto dei costi che oggi sarebbero difficilmente compatibili".

Mentre in tutto il mondo i leader si occupano della crisi economica, Silvio Berlusconi interviene per parlare di altro: fa notare Andrea Orlando, portavoce del Partito democratico. Mentre anche Gianfranco Rotondi ex Dc ora del Pdl, pur essendo d’accordo su una più severa regolamentazione delle intercettazioni telefoniche per le inchieste, trova che sarebbe da evitare di dare "l'idea della casta che si difende dalla giustizia".

26 dicembre 2008

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2008-12-19

Berlusconi, dietrofront sulle

riforme: prima il federalismo

27 dicembre 2008

 

"Adesso cominciamo bene l'anno: c'é il federalismo da fare, poi la giustizia e poi tante altre riforme". Il premier in un'intervista ai microfoni di sky torna sul ruolino di marcia che il governo e la maggioranza intendono adottare per le riforme. Cambiando rotta rispetto a quanto dichiarato nei giorni scorsi in cui aveva messo tra le priorità dell'esecutivo la riforma della Giustizia e la legge delle intercettazioni. Quindi priorità per il federalismo e a seguire la giustizia. E il presidenzialismo? "Oggi dobbiamo affrontare misure urgenti, dato ciò che é successo, non abbiamo assolutamente sul tavolo la riforma del presidenzialismo", dice Berlusconi. Anzi, il premier chiarisce: "Io ho risposto solo a una domanda. potremmo prendere in considerazione l'ipotesi di una riforma nella seconda metà della legislatura e comunque lo faremo solo con l'accordo di tutti. Poi i direttori dei grandi giornali si sono telefonati e hanno deciso di montare la panna, ma dando un'assoluta disinformazione". Berlusconi torna anche sulla riforma della Costituzione e mette in chiaro di non aver mai detto di volerla cambiare da soli: "La Costituzione - spiega il premier - si cambierà soltanto per una certa parte e, come é logico che sia, saremo felicissimi di avere il consenso di tutte le forze politiche. Non ho mai detto che vogliamo cambiarla da soli: soltanto se saremo costretti per un comportamento irragionevole dell'altra parte, allora saremo nel dovere di farlo da soli perché abbiamo avuto il mandato dalla forte maggioranza dei cittadini".

Dapitolo a parte per la crisi economica in atto: "L'importante é essere ottimisti e far sì che questa annunciata crisi non sia terribile ma sia una cosa che possiamo superare bene. e per fare questo - auspica il cavaliere - dobbiamo avere fiducia e non cambiare il nostro stile di vita. Casomai aiutare chi può meno". Il premier dice anche di aver parlato con il presidente dei commercianti Carlo Sangalli che ha detto di essere "fiducioso. Nessun caro sugli alimentari - dice il premier - e anche gli altri generi si sono mantenuti più o meno sui livelli degli altri anni. non credo che ci debbano essere allarmi e ripeto: tutto sta nelle nostre mani". Alla domanda su quale effetto gli facesse vedere il partito democratico attaccare i giudici per le indagini esplose in questi giorni che hanno coinvolto esponenti del partito guidato da Walter Veltroni, Berlusconi ha risposto: "Nessun effetto. io non ho mai attaccato i giudici, anzi il contrario". E poi la chiusa sulle intercettazioni del figlio di Antonio Di Pietro. se lei fosse il padre del figlio di Di Pietro che cosa gli avrebbe detto? gli hanno chiesto. pronta la risposta: "Io sono il padre fortunatamente dei miei figli", ha tagliato corto il premier.

 

 

 

 

 

 

 

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2008-10-31

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http://www.italysoft.com/news/famiglia-cristiana.html

http://www.italysoft.com/news/il-punto-informatico.html

 

 

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2008-10-31

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_homepage_03.php?IDCategoria=1

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http://www.vatican.va/news_services/or/home_ita.html

 

 

 

 

 

 

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2008-10-31

http://www.europaquotidiano.it/site/engine.asp

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http://www.corrieredellosport.it/

http://www.wallstreetitalia.com/

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2008-10-31

http://www.panorama.it/

http://espresso.repubblica.it/

http://www.sorrisi.com/sorrisi/home/index.jsp

http://www.sanpaolo.org/fc/default.htm

 

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